Test su Facebook; potevano non avere un lato oscuro? Infatti…
C’è qualcuno su questo pianeta che non abbia mai provato un test su Facebook? Sì, proprio un test della personalità o un test psicologico di quelli che girano a bizzeffe. Una volta erano la parte più divertente delle riviste, soprattutto sotto l’ombrellone. Si andava a caccia per tutta la spiaggia di una matita o una penna in prestito e si facevano in gruppo (combinando pasticci al momento di capire a chi appartenevano i risultati segnati a margine). Ora vanno molto quelli digitali, in genere fatti in solitaria sul telefonino e condivisi poi su Facebook. Lo facciamo perché a volte alcuni test della personalità divertenti producono risultati su cui possiamo scherzare con gli amici. E perché vogliamo sapere qualcosa di più di noi stessi.
Ma esiste qualcosa di goloso o divertente che non abbia il suo lato oscuro? Se lo scoprite, fatecelo sapere. Perché così come il cioccolato al latte fa ingrassare (però è antirughe) e la cellulite è l’ingrediente principale del formaggio (ma per fortuna c’è il rimedio), anche i quiz di personalità hanno le loro controindicazioni. Almeno, questo è quello che cerca di spiegare un dettagliato articolo pubblicato sul sito TheAtlantic.com che sta costringendo gli utenti dei social network e i navigatori di internet in generale, ad ammettere una volta di più quanto siamo ancora poco vaccinati dalle insidie del web, a 20 anni dal suo boom.
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